Cosa si intende per sconto in fattura
Cosa si intende, per “sconto in fattura”? Prima di entrare nello specifico dell’applicazione di questa misura ai lavori di ristrutturazione è molto utile capire il significato di questa espressione, ormai ricorrente quando si parla di lavori in casa, ma non sempre del tutto chiara. In sintesi, si tratta proprio di uno sconto, quindi di una riduzione del prezzo, applicato direttamente dalla ditta che esegue i lavori ed eventualmente dal fornitore di materiali.
Quindi, rispetto al preventivo presentato in fase preliminare, la fattura avrà un totale inferiore. Un vero e proprio sconto, come siamo abituati ad intenderlo, che tuttavia ha una misura definita, che vedremo in seguito, ed è regolamentata e monitorata dalla legge. Questo aspetto non deve essere mai trascurato perché lo sconto in fattura non è un gesto informale tra cliente e fornitore, al contrario è una vera e propria agevolazione fiscale che, come tale, richiede il rispetto di una serie di passaggi e parametri.
Come funziona lo sconto in fattura
Perché dunque, il fornitore dovrebbe accordare al cliente uno sconto in fattura e quindi una riduzione di quanto il cliente andrà a pagare? Non si tratta di un improvviso moto di generosità del fornitore ma della possibilità, da parte sua, di recuperare la cifra scontata al cliente finale. In che modo? Ci sono due strade che il fornitore può percorrere: la prima è chiedere allo stato un credito, dello stesso importo dello sconto, che andrà a riduzione delle sue tasse.
Non tutto in un unico anno, ma distribuito su più anni. La seconda strada è ricorrere alla cessione del credito. In questo caso, quel credito, pari allo sconto applicato, non sarà distribuito in più anni a riduzione delle tasse, ma sarà ceduto, in un’unica soluzione, a un istituto di credito, in cambio di un rimborso immediato. Lo sconto in fattura è dunque una soluzione che non coinvolge solo il cliente finale ma anche, e in modo rilevante, il suo fornitore di prodotti e servizi che dovrà scegliere e portare a termine la modalità di recupero dello sconto applicato. Ecco perché è fondamentale individuare una ditta che sia disposta e soprattutto abbia le competenze necessarie, anche fiscali, a offrire questa agevolazione.
Come ottenere lo sconto in fattura
Il primo passo per ottenere lo sconto in fattura è quindi individuare la ditta che dovrà fornirci lavori e materiali applicando questa misura. Non tutte, infatti, sono organizzate o hanno le competenze per farlo. Dopo aver individuato i fornitori, occorre naturalmente stabilire quali interventi di ristrutturazione sono necessari, e quali tra questi possono essere oggetto di bonus ed eventualmente di sconto in fattura. È una fase preliminare molto importante che richiede dialogo e apertura da parte di committenti e ditta e anche fiducia reciproca.
Ed è necessario che la ditta prenda visione dell’immobile e sia messo a conoscenza di eventuali problematiche e criticità. Dopo aver stabilito interventi e individuato eventuali bonus sarà necessario richiedere un visto di conformità, rilasciato da un professionista abilitato, per attestare la regolarità degli interventi previsti. E soprattutto la congruità dei prezzi in relazione ai lavori. Il visto di conformità è indispensabile per accedere ai bonus in relazione ai quali si applica lo sconto in fattura.
A chi spetta lo sconto in fattura e per quali lavori si può chiedere
Lo sconto in fattura spetta, infatti, proprio a chi decide di realizzare uno o più interventi di ristrutturazione per i quali sono previste le agevolazioni definite “bonus fiscali”. Si tratta, ad esempio, di superbonus 110%, sismabonus, ecobonus, bonus facciate, solo per citare i più richiesti. Per capire meglio il funzionamento del meccanismo dello sconto in fattura può essere utile un esempio. Nel caso di bonus ristrutturazione, l’agevolazione fiscale copre il 50% dell’importo.
Questo 50% può essere recuperato dal committente come credito di imposta, da scalare non tutto insieme ma distribuito in 10 rate annuali, oppure può essere scontato in fattura, se la ditta coinvolta lo prevede. In questo secondo caso, la ditta che fornisce servizi e/o prodotti al committente applicherà lo sconto del 50% direttamente nella fattura. Il cliente dovrà quindi pagare solo la metà dell’importo totale. La ditta a sua volta, come accennato prima, potrà recuperare quanto scontato sia sotto forma di credito di imposta che cedendo il credito a un istituto preposto. È cruciale quindi, che tra cliente e fornitore ci sia un dialogo trasparente e di fiducia e che il fornitore, in particolare, abbia competenze e strumenti per accompagnare il cliente in tutto l’iter.